PCI/100

Teatro Goldoni

Teatro Goldoni

I delegati al Congresso nazionale del PSI che entrano nel Teatro Goldoni di Livorno. Qui il 21 Gennaio del 1921 avverrà la scissione della frazione comunista che subito dopo al Teatro San Marco fonderà il Partito Comunista d’Italia ( PCd’I  )

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Teatro San Marco di Livorno

Il prossimo 21 Gennaio 2021 ricorrerà il 100° anniversario della nascita del PCI ( alla fondazione il nuovo Partito fu denominato Partito Comunista d’Italia / sezione dell’Internazionale Comunista ). Questo evento é passato alla storia poiché il PCI ha avuto un grande ruolo nella storia italiana e non solo italiana. Questa storia può essere giudicata in vari modi. Ma sicuramente è stata incisiva. Il centenario, dunque, può e deve essere l’occasione per una riflessione a tutto campo sulla storia di un grande Partito e del Paese. Chi può essere interessato a tale riflessione? Chiunque ami la storia, i processi storici sempre densi di contraddizioni e di eroismi, la politica come attività costruttrice e creativa. In particolare sono interessate le forze progressiste, riformatrici, di sinistra. Lo sono le Istituzioni e le Associazioni. Il Comune di Livorno ha preannunciato un programma di iniziative. Anche il Partito Democratico – per la sua genesi e la sua ispirazione politica, oltreché nella sua autonomia politica – è interessato a sviluppare una adeguata riflessione su un protagonista di primo piano della storia e della democrazia in Italia.

Il Partito Democratico è un Partito relativamente nuovo essendo nato il 14 ottobre dell’anno 2007 con il contributo di diversi orientamenti culturali e ideali e in primo luogo della cultura politica dei Democratici di sinistra e della Margherita. I Democratici di sinistra ( DS ) sono stati il prodotto di un processo di rinnovamento e mutamento del principale Partito della sinistra italiana, il Partito Comunista Italiano che con la svolta della Bolognina ( Novembre 1989 – 1991 ), prima, si è trasformato nel Partito Democratico della Sinistra ( PDS ) e, dopo, nei Democratici di sinistra ( DS ).

Oggi il Partito Democratico è una forza autonoma, non meccanicamente riconducibile alle sua matrici storiche. Le radici storiche però, anche in un Partito profondamente rinnovatosi, hanno comunque un peso e un significato. Una identità trae origine anche dalla sua storia. E qui ci riferiamo sia alla storia della componente della sinistra, sia alla componente cattolica e democratica.

La storia va indagata, analizzata criticamente, mai rinnegata. Specialmente quando questa storia specifica fa parte della storia più generale di un Paese dove ha lasciato tracce e segni profondi. Il Partito Comunista Italiano è stato soggetto fondamentale della lotta contro il fascismo e per la conquista della libertà e della democrazia dopo 20 anni di dittatura. Un esponente del PCI, Umberto Terracini, ha firmato la Costituzione repubblicana. Il PCI è stato un protagonista assoluto della storia politica, sociale e culturale del nostro Paese. Nella Resistenza, nell’abbattimento del regime fascista, nella vittoria della Repubblica e successivamente fino a quando è esistito in quanto Partito superandosi, poi, per corrispondere ai nuovi contesti che cominciavano a delinearsi. Il PCI è stato un baluardo della democrazia italiana e dello Stato di diritto. Facendo scelte strategiche giuste ( la via italiana al socialismo, il compromesso storico, l’unità della sinistra ) e collocandosi sempre dalla parte del mondo del lavoro, dei più deboli nella prospettiva della costruzione di una nuova società giusta, moderna, aperta. In economia ha cercato di coniugare le esigenze dei lavoratori con quelle dell’impresa, di un’impresa efficiente, rispettosa dei diritti, sana e competitiva. Decisivo è stato il processo di distinzione vera, non formale tra il PCI e quello che veniva definito il ” socialismo reale ” dei Paesi dell’est fino a configurare qui in Italia una grande formazione di sinistra con un autentico impianto riformatore, progressista e democratico. Al tempo stesso anche il PCI – come ogni formazione storica e umana – ha manifestato, pagandone le conseguenze, errori e limiti. Nei decenni a cui ora abbiamo fatto riferimento c’è sempre stata, da parte di diversi soggetti anche tra di loro distanti e alternativi, una voglia o almeno una disponibilità al confronto e al dialogo sui temi più immediati e su quelli di più grande respiro. Una costante è stato il confronto tra comunisti, socialisti e cattolici. Senza questo confronto di lungo periodo non sarebbero stati immaginabili la nascita dell’Ulivo e dopo la costituzione del Partito Democratico. Quindi, in definitiva, una riflessione – critica, non apologetica – sul PCI può essere tranquillamente fatta da chi ama la storia del proprio Paese e, a maggior ragione, può essere sviluppata da chi si riconosce nell’area politica e culturale del PD. Il quale PD, peraltro, ha bisogno di mettere meglio a fuoco la propria identità al momento attuale obiettivamente non cristallina.

Il Partito Comunista Italiano è nato a Livorno il 21 Gennaio 1921 al Teatro Goldoni a seguito di una scissione dal PSI. Si chiamava PCd’I, sezione dell’Internazionale comunista. Nella sua fase iniziale fu segnato dal settarismo ( Amadeo Bordiga ne era il Segretario nazionale ), ma con i tempi talvolta brevi, talvolta lunghi dei processi storici ( con il contributo di grandi personalità come Gramsci, Togliatti e Longo ) fu capace di superare i difetti principali delle origini. Con vicende alterne e contraddizioni interne. Fino ad arrivare – con una visione nuova – alle lotte partigiane, alle grandi battaglie nell’Italia postfascista, all’approdo nell’Internazionale socialista e nel PSE ( Partito Socialista Europeo ). Il PCI fu Partito rispettato e autorevole. Che raggiunse una grandissima popolarità con Enrico Berlinguer. Nelle elezioni politiche del 1976 superò il 34% dei consensi. Nella sua storia, oltre ai vertici, un ruolo basilare lo hanno avuto i cittadini e, in primo luogo, i militanti e i dirigenti che hanno operato nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, sul territorio. Campanile per Campanile, si diceva allora. Lo hanno avuto i funzionari di Partito che per decenni sono stati l’ossatura del PCI.

Il 21 Gennaio del 2021 ricorre dunque il centenario della nascita del PCI. Non solo un giorno del calendario, ma un intero anno può essere utilizzato per svolgere, a più voci nella dialettica naturale delle posizioni, una riflessione storiografica seria su una formazione e su un complesso culturale – ideale che hanno fatto parte della storia del nostro Paese e non solo del nostro Paese perché il PCI guardava al Mondo e all’Europa. aveva uno sguardo lungo e largo.

Il nostro sito web, nei limiti delle sue possibilità, cercherà di essere presente sulle tematiche connesse al centenario del PCI.

Documenti.

Delibera comunale 19 ottobre 2020. Centenario PCI.

                Relazione tecnica dell’intervento di restauro della bandiera della fondazione del PCd’I ( 1921 )

Associazione culturale 21. Programma generale per il centenario del PCI.

Iniziative

 

Dibattito con Cuperlo, Lunedì 1 Febb. 21.

https://www.facebook.com/watch/?v=863935410849515

 

 

 

Video

Massimo D’Alema

Lectio magistralis di Massimo D’Alema del 21 Gennaio 2021. Il PCI e la democrazia italiana.

Per accedere alla alla Lectio magistralis vai al Sito web della Fondazione 2000 e da lì ricerca nella home page l’immagine di Massimo D’Alema su cui cliccare.

https://fondazioneduemila.org/html/

Siti web

Comune di Livorno
Fondazione Gramsci
Istituto Gramsci toscano
ISTORECO Livorno
Associazione Enrico Berlinguer

Riviste

Italianieuropei

 

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